Giochi di ruolo (Italian Edition) by Julia Lee

Giochi di ruolo (Italian Edition) by Julia Lee

autore:Julia Lee [Lee, Julia]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-07-28T22:00:00+00:00


Due giorni dopo Matt lasciò dalla villa. Il crepuscolo si stava avvicinando e nel parco le ombre allungavano le loro dita, gettando sulla vecchia dimora un alone di mistero.

Non si voltò indietro, ormai il sodalizio con Omar era stato reciso e una nuova vita lo aspettava.

Si lasciò alla spalle il borgo di montagna con sorprendete velocità, poi si ritrovò a vagare per la campagna brulla senza una meta precisa. La brughiera si estendeva davanti a lui senza interruzione. D’ora in avanti avrebbe potuto fare affidamento solo sulle sue forze, e sul suo istinto.

L’alba si apprestava a colorare il cielo e lui non aveva ancora trovato un rifugio. Non aveva voglia di ritrovarsi ancora spossato, debilitato fino allo sfinimento, com’era accaduto nei giorni precedenti dopo la sua esposizione all’argento. Il sole non avrebbe avuto gli stessi effetti deleteri, questo lo sapeva, ma ora era solo e non poteva rischiare.

Si mise a correre, superando ben presto quella landa desolata in cui era finito. Non s’arrestò finché non scorse un piccolo agglomerato di casupole aggrappate a una collina. I terrazzamenti suggerivano che si trattasse di semplici contadini, così pure l’aspetto delle misere dimore che vide.

Scosse la testa, non aveva tempo da perdere, avrebbe cercato riparo in qualche vecchia stalla, nascondendosi agli occhi degli umani. Avrebbe ripreso il cammino quella sera stessa, cercando un luogo più consono alle sue esigenze.

S’avvicinò alla catapecchia più defilata che c’era, evitando di accostarsi troppo alle case abitate, la sua brama di sangue avrebbe potuto farlo scoprire e non era questo il suo intento.

Entrò e storse il naso. La puzza di letame era forte, ma non c’era ombra di animali lì dentro. La cadente rimessa era stata abbandonata, almeno così pareva.

Matt s’aggirò tra gli escrementi e i mucchi di fieno ammuffito cercando un cantuccio riparato dove celarsi ai raggi del sole nascente. Dovette spostare un vecchio carro arrugginito per trovare un angolo protetto, un minimo d’oscurità in quella stalla fatiscente. Attese paziente il calar della notte, disturbato solo da alcuni piccioni che avevano scelto il tetto quasi del tutto divelto come posto dove nidificare.

La sua sete non era così impellente da costringerlo a uscire, anche se la brama iniziò a farsi sentire quando alcuni contadini passarono nelle vicinanze del suo nascondiglio. Fremette nell’odorare quel delizioso profumino. S’accostò all’uscita con le narici dilatate e le zanne snudate, ma l’astro nel cielo riluceva intenso e fu costretto a ritirarsi appena le sue membra furono esposte a quella luce nefasta. Un torpore languido lo invase e il tremito si manifestò dapprima nelle zone colpite, poi gli scese lungo gli arti, fino a scuoterlo sin nel profondo. Il ricordo del dolore provato nelle segrete della villa lo convinse a non rischiare ulteriormente. Dovette usare tutta la sua forza di volontà per resistere alla fortissima tentazione di seguire i due viandanti.

S’aggirò nervosamente nel piccolo cantuccio scuro che si era ricavato, percorse il pavimento di terra battuta più e più volte, cercando di placare il suo istinto. Quando le prime ombre discesero sul nascondiglio i suoi occhi erano ridotti a due misere fessure.



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